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Buche, velocità, traffico e scarse zone 30. La Fiab fa il punto sulla mobilità dolce: "Cambiare si può, ecco come"

Strade sconnesse. Traffico. Aria irrespirabile e una buona dose di inciviltà. Sono queste alcune delle problematiche sottolineate dalla sezione aretina Fiab, realtà che si occupa di promuovere ed incentivare l'utilizzo della bicicletta come mezzo...

Strade sconnesse. Traffico. Aria irrespirabile e una buona dose di inciviltà.

Sono queste alcune delle problematiche sottolineate dalla sezione aretina Fiab, realtà che si occupa di promuovere ed incentivare l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto.

E' prendendo spunto dall'articolo del Corriere della Sera "Marco Scarponi: «Distrazione e alcol: educhiamo chi guida a non uccidere»" che il gruppo aretino si sofferma a fare delle considerazioni "sui perché ad Arezzo l’utilizzo della bicicletta è in diminuzione (sia per recarsi al lavoro, a scuola, verso i negozi o anche per attività fisica)".

"Abbiamo invitato gli amministratori a fare un giro in bicicletta per rendersi conto della situazione, ma sembra che abbiano altro da fare (il piano urbano della mobilità sostenibile non sembra al momento una priorità, mentre invece la nuova legge appena approvata spingerà le Amministrazioni a investire fortemente nelle infrastrutture, vedasi art.1 riportato in fondo).

Se poi loro volessero un giorno fare un giro con noi, potremmo portarli ad esempio verso una delle direttrici che escono da Arezzo: via Vittorio Veneto - Via Romana verso la Sella e fino all’ Olmo. Una vera strada del terrore ( e dire che sarebbe uno degli itinerari in uscita per i turisti e cicloturisti che si recano verso la Valdichiana e da lì Roma).

Tale percorso, nel tratto la Sella-Olmo ha il lato destro sconnesso al massimo, macchine e camion che sfrecciano continuamente a distanza ravvicinata rischiando di travolgerti, un’aria assolutamente irrespirabile e un rumore che mette alla prova anche i nervi più saldi; infine, dulcis in fundo, le banchine - come moltissime altre nel nostro comune - sono piene di immondizia vergognosamente gettata e altrettanto vergognosamente lasciata lì.

Questo è il biglietto di presentazione della città di Arezzo ai turisti che diciamo di voler accogliere.

Il giro potrebbe proseguire ad esempio salendo dagli Archi al Cimitero, dove una buca larga 70 x 70 e profonda 10 cm rischiava di mandarti appunto al cimitero (nb. adesso, dopo mesi, tale buca è stata malamente rattoppata, ma tantissime altre ve ne sono ovunque).

Proseguendo, gli invitati al giro in bici, potrebbero trovare quel camion che, essendo più largo della propria corsia, procedeva a passo spedito con il conducente che mandava messaggi col telefonino, chi scrive è qui a farlo quasi per miracolo.

Si potrebbero poi rendere conto di quanto poco molti automobilisti conoscano le norme del codice della strada (oltreché del buon senso) e possiamo assicurarvi, come utenti della strada, che sono in moltissimi quelli che sorpassano i ciclisti rasentandoli mentre passano altre auto in senso opposto o sono distratti da altre attività. Ben altro è il rispetto portato all’utenza più debole negli altri stati d’Europa!

Da tutto questo, si vede bene come la città e la vita in essa si sia rapidamente deteriorata da come l’abbiamo vissuta negli anni '60, '70, '80, oggi purtroppo notiamo che mancano :

  • una presa di coscienza da parte delle amministrazioni che vivono nei Palazzi dei problemi e del loro quotidiano inasprirsi
  • una coscienza civica e rispettoso decoro da parte dei cittadini
  • il rispetto per le utenze deboli: prepotenza e maleducazione imperano e siamo ben consapevoli come anche tra i ciclisti vi siano persone male-educate

…e per tutto ciò purtroppo non si intravedono o si prendono soluzioni….

In conclusione, sembra che i maggiori problemi che dissuadono gli utenti dall’utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città siano:

  1. Il traffico dei autoveicoli che non sempre è attento verso l’utenza debole. Ripetiamo: anche durante i nostri censimenti abbiamo potuto constatare come molti ( circa il 25% ) siano distratti alla guida e molti di questi usano il telefonino come se fosse una cosa normalissima, non considerando che potrebbero uccidere in qualunque momento.
  2. In una città come la nostra il traffico potrebbe e dovrebbe essere meno intenso e più scorrevole, si nota invece un concentramento abnorme specie nel centro dove l’aria è totalmente irrespirabile. E’ perfino rischioso portare i bambini in via Crispi dove c’è sempre un serpentone fumigante, se mettessero lì le centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria - vedasi i dati di piazza della stazione -…la città dovrebbe chiudere per moltissimi giorni all’anno, peggio di Torino!
  3. Il sentirsi sicuri e rispettati entro propri confini/piste"

Riflessione aperta anche sulle possibili soluzioni

"Possibili soluzioni? Ce ne sarebbero di certo, come quelle che stanno adottando tutte le città del mondo, - potete vederne alcune sul servizio di “Presadiretta” sembra invece che nella nostra città si pensi più ai “boulevard”, salvo che questi sono spesso/sempre intasati da auto e furgoni posteggiati in doppia fila a creare un percorso a ostacoli. Eccone dunque alcune:

  • aumento delle piste ciclabili protette (anche in sedi diverse da quelle stradali);
  • dissuasione del traffico nelle aree e ore centrali ( specie nelle aree delle scuole) ;
  • una “ZONA 30” che fosse evidente, capita e rispettata;
  • gli ormai tantissimi furgoni per le consegne dovrebbero essere elettrici, di dimensioni ridottissime e privilegiare - come avviene già in molte città - la consegna di merci di piccole dimensioni con le bici-cargo;
  • rete capillare di telecamere che siano in grado di fare multe, garantire l’utenza debole e controllare l’esistenza della assicurazione.
  • controlli continui sullo stato dei guidatori ( forse l’unico deterrente all’uso di telefoni, droghe, alcolici ).
  • potenziamento dei servizi pubblici e intermodali.
  • diffusione del bike e car sharing, magari collegandolo con quelli già esistenti in altre città

Tutto ciò si-può-fare! E se solo alcuni di questi punti che - come dicevamo sono attuati in tutto il mondo - venissero sviluppati, tutti noi ne potremmo avere grandi vantaggi.

La presente legge persegue l'obiettivo di promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali, accrescere e sviluppare l'attività turistica, in coerenza con il piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, di cui all'articolo ..omissis.

2. Lo Stato, le regioni, gli enti locali e gli altri soggetti pubblici interessati, nell'ambito delle rispettive competenze…. perseguono l'obiettivo di cui al comma 1, in modo da rendere lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle necessarie infrastrutture di rete una componente fondamentale delle politiche della mobilità in tutto il territorio nazionale e da pervenire a un sistema generale e integrato della mobilità, sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale e accessibile a tutti i cittadini".

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