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Buche, toppe e avvallamenti: reportage dalla SS73. Il luogo dell'incidente di Bruschi

A meno di 48 ore dall'incidente mortale avvenuto sulla 73 tra Arezzo e la rotatoria di Olmo che ha tolto la vita a Massimo Bruschi, l'addetto dell'Anas per il monitoraggio di questo maledetto tratto è sul posto, verifica il punto dell'incidente...

A meno di 48 ore dall'incidente mortale avvenuto sulla 73 tra Arezzo e la rotatoria di Olmo che ha tolto la vita a Massimo Bruschi, l'addetto dell'Anas per il monitoraggio di questo maledetto tratto è sul posto, verifica il punto dell'incidente, controlla il guardrail e scatta alcune foto. moto-mortale-versoolmoE' sul curvone, prima di arrivare alla rotatoria, direzione Olmo. Ci siamo stati anche noi per capire meglio. Secondo le foto dell'accaduto ed i segni sul selciato dei rilievi, nel punto dell'incidente non ci sarebbero grosse sconnessioni nell'asfalto (sono di sicuro nella direzione di marcia opposta, dove si è fermata la moto dopo l'incidente), ma noi non c'eravamo e non possiamo dire con precisione il motivo per cui Massimo abbia perso il controllo del suo mezzo finendo sul guardrail.

Dall'addetto dell'Anas parte l'ennesima segnalazione sulle condizioni di questa strada, diretta al compartimento toscano dell'Anas che ha sede a Firenze. La manutenzione del manto stradale ha riguardato pochi tratti, il resto è pieno di avvallamenti e di buche oppure c'è asfalto rattoppato e per le due ruote le pericolose sconnessioni sono quasi aumentate. Come sempre dicono che non ci sono soldi.

Il nostro monitoraggio sulla SS73

Il nostro cammino sulla 73 inizia dall'incrocio con viale Gramsci, la strada che arriva dallo stadio. Anche qui buche e asfalto sgretolato un po' in entrambe le direzioni.

Procediamo avanti fino alla piccola intersezione che porta a Santa Firmina dove ci sono i segni di grosse frenate all'altezza di un pericoloso avvallamento. Da qui inizia un tratto recentemente asfaltato, accettabile.

Il tratto di strada peggiore è in zona San Marco tra i due distributori dove buche e sconnessioni sono molte di più, per non parlare di quella che dovrebbe essere una strada di accesso a via Padre Teodosio ma che sembra una colata di asfalto gettata lì a caso.

E dopo un altro tratto arriva la strada che accompagna alla rotatoria, dove salta subito agli occhi asfalto sfaldato, crepe e toppe colate sopra. Anche nella direzione di marcia opposta la condizione della strada è altrettanto pericolosa. Lo hanno spesso denunciato i cittadini che abitano nella zona.

Tutt'intorno c'è un altro nemico delle due ruote, il guardrail, a due o tre onde che può diventare una lama tagliente in caso di cadute. Non sappiamo quale sia stata la causa che ha fatto perdere il controllo della sua moto a Massimo Bruschi, di certo l'Anas ha l'obbligo di intervenire perché questa strada ha davvero bisogno di una radicale manutenzione.
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