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Dagli azzerati di Banca Etruria il messaggio a Ubi: "Con il fondo rimborsi tutti"

Prima il flash mob all'entrata della sede storica di Banca Etruria in via Crispi e poi camminando per le vie del centro storico hanno raggiunto il tribunale di Arezzo, dove di lì a poco è iniziata l'udienza preliminare per false fatturazioni a...

Prima il flash mob all'entrata della sede storica di Banca Etruria in via Crispi e poi camminando per le vie del centro storico hanno raggiunto il tribunale di Arezzo, dove di lì a poco è iniziata l'udienza preliminare per false fatturazioni a carico dell'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e per l'ex direttore generale Luca Bronchi.

I risparmiatori azzerati di Banca Etruria sono tornati a manifestare ad Arezzo, la città simbolo delle conseguenze del decreto salva-banche.

Alla sede della banca azionisti e obbligazionisti si sono presentati con tanti cartelli neri con la scritta "sono un azionista Ubi azzerato. Warrant sì grazie!" oppure "sono di fatto un creditore Ubi azzerato" e poi con un grande striscione che è stato poi appeso alla parete esterna della banca, una sorta di comitato d'accoglienza per Ubi banca e per il suo presidente: "Benvenuto Massiah. Ubi ti chiami, Banca Etruria rimani" recitava la pezza di stoffa. Le contestazioni hanno riguardato anche i 250 milioni di euro a Ubi per il fondo legale.

Arrivati in tribunale qualche minuto primo di mezzogiorno, gli azzerati hanno atteso l'inizio dell'udienza e visto passare di fronte a loro gli avvocati Bonacci e D'Avirro, ma non i loro assistiti, Bronchi e Fornasari.

All'interno dell'aula il gup Ponticelli deve decidere del loro rinvio a giudizio per false fatturazioni in seguito all'inchiesta su Banca Etruria, Palazzo della Fonte, mentre i risparmiatori fuori chiedono di riavere tutti i loro risparmi.

"Ubi deve ricucire, con il Governo e Banca d'Italia, il rapporto tra banche, territori e risparmiatori attraverso il Fondo legale di 250 milioni - dichiarano i rappresentanti del comitato, Lacroce, Aguti e Battistelli - il fondo concesso in dote ad Ubi proprio per i rischi legali verso gli obbligazionisti/azionisti azzerati potrebbe permettere la ricucitura ma soltanto attraverso soluzioni e rimborsi totali per tutti i risparmiatori truffati, che non hanno potuto contare sulla trasparenza dei bilanci e delle informazioni fornite dalle banche. È troppo facile acquistare una banca e prendere le distanze, così come ha fatto l'ad Massiah, dalle problematiche che hanno colpito i risparmiatori/clienti della banca stessa."

Il Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche fa sapere, inoltre, che i contatti con Banca d'Italia, che si era resa disponibile di fare da tramite tra i risparmiatori e Ubi, continuano e che lo stesso comitato ha espresso già in quella sede il disappunto e la delusione nei confronti di Banca d'Italia che non è riuscita a far leva per soluzioni di rimborso, in situazione di vendita totalmente favorevole per Ubi: "3 banche totalmente ripulite dalle sofferenze, dotate di un fondo legale di 250 milioni, 600 milioni di crediti di imposta, il tutto al valore simbolico di 1 euro."

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