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Banca Etruria. Parlamentari Cinque Stelle presentano esposto: "Chiarezza su risoluzione, vendita sofferenze e cessione nuovi istituti di credito"

Hanno incontrato il procuratore capo Roberto Rossi questa mattina e gli hanno presentato sul tavolo un nuovo esposto contro il decreto salva-banche. Sono parlamentari Cinque Stelle, Daniele Pesco e Chiara Gagnarli a tornare in terra di Arezzo per...

Hanno incontrato il procuratore capo Roberto Rossi questa mattina e gli hanno presentato sul tavolo un nuovo esposto contro il decreto salva-banche. Sono parlamentari Cinque Stelle, Daniele Pesco e Chiara Gagnarli a tornare in terra di Arezzo per la questione Banca Etruria.

Questa mattina i due deputati si sono presentati in procura per consegnare al titolare dell'inchiesta sull'istituto di credito, un documento attraverso il quale viene chiesto di fare luce su alcuni aspetti inerenti l'applicazione del decreto dello scorso 22 novembre 2015.

"C'è da rendere giustizia a centinaia di famiglie - ha sottolineato Daniele Pesco M5S - il problema fondamentale secondo noi è che tutto questo poteva essere evitato. Vigilanza e Banca d'Italia siamo sicuri che non si fossero accorti di niente prima? Abbiamo bisogno delle risposte. Loro hanno bisogno di verità". Già perché insieme ai due parlamentari davanti all'ingresso del tribunale si sono dati appuntamento anche alcuni membri del comitato Vittime del Salva-banche protagonisti loro malgrado dell'intera vicenda.

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"Chiediamo che venga fatta luce sulle analisi fatte prima dell'applicazione del salva-banche - prosegue Pesco - secondo noi sono da rivedere e da approfondire. Il governo è stato decisamente troppo affrettato ed ha applicato una direttiva che accomuna quattro banche così differenti tra loro. A nostro avviso ci sono aspetti che non tornano. Forse, tutto questo si poteva evitare, forse si potevano trovare delle soluzioni diverse. Inoltre, come noto sono in tutto 300 milioni di crediti deteriorati. Bene noi vogliamo sapere che cosa c'è dentro perché vogliamo che venga fatta luce anche su questo".

In particolare i parlamentari chiedono chiarezza e approfondimenti su tre passaggi. Uno è la vendita da parte dei commissari dei 300 milioni di crediti deteriorati a Fonspa, prezzo giudicato "totalmente fuori mercato" e che ha condizionato la valutazione delle sofferenze. Il secondo è la critica "forte" alle modalità della risoluzione decisa da Governo e Bankitalia. Infine, i parlamentari chiedono chiarezza sulla modalità della vendita delle quattro banche, molto diversa l'una dall'altra.

"Gli avvisi di garanzia arrivati agli ex amministratori sono un esempio lampante di come in passato la gestione di Banca Etruria, come le altre tre banche, siano state gestite in maniera del tutto arbitraria - conclude Pesco - certi comportamenti non dovranno ripetersi mai più. Un esempio su tutto la vicenda Privileg e l'erogazione di finanziamenti effettuata senza le dovute cautele e garanzie. Consob e Banca d'Italia in tutto questo hanno delle forti responsabilità e noi abbiamo bisogno di risposte. Speriamo fortemente che la magistratura abbia la volontà di indagare anche su questi aspetti".

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