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Banca Etruria, il ponte Arezzo-Civitavecchia con la Privilege Yard. A vuoto l'asta per la vendita del cantiere

L'asta per la cessione di tutto il cantiere è andata a vuoto. Ne è stata fissata un'altra per l'8 luglio e con prezzi ribassati. Si cerca un nuovo investitore per la Privilege Yard spa la società che durante l'era Fornasari aveva ricevuto cospicui...

L'asta per la cessione di tutto il cantiere è andata a vuoto. Ne è stata fissata un'altra per l'8 luglio e con prezzi ribassati. Si cerca un nuovo investitore per la Privilege Yard spa la società che durante l'era Fornasari aveva ricevuto cospicui finanziamenti che sono finiti al centro della relazione del commissario liquidatore Santoni e della procura di Arezzo che ha proceduto con l'emissione di tre avvisi di garanzia, accompagnate da altrettante perquisizioni a carico dell'ex presidente Giuseppe Fornasarai, del suo vice Giorgio Guerrini e del dirigente Paolo Luigi Fumi.

La procura di Arezzo guidata dal procuratore capo Roberto Rossi procede per bancarotta fraudolenta e punta a dimostrare la propria tesi di accusa, che furono concessi finanziamenti spericolati, come quello alla Privilege Yard di Civitavecchia che portò a 30 milioni di euro, divenute sofferenze, solo da Banca Etruria. Altre tranche furono messe a disposizione dalle più importanti banche italiane tra cui Unicredit che aveva come direttore generale Roberto Nicastro, adesso presidente delle quattro banche-ponte.

Doveva essere costruito il più grande yacht di lusso, i nomi che ruotavano intorno a quello che veniva presentato come una grande occasione di investimento erano altisonanti. La chiglia, nella grande cerimonia di inaugurazione del cantiere fu benedetta dal cardinale Tarcisio Bertone. Ma l'affare non è mai andato in porto, perché non è mai stato varato il mega panfilo che è incagliato nel cantiere fantasma di Civitavecchia.

Quell'investimento, viene giudicato dal pool investigativo che indaga sul fallimento di Banca Etruria come "irrituale e anomalo per i tempi, le modalità e l'assenza di idonee forme di garanzia".

Si cerca anche la risposta su dove siano spariti tutti quei soldi, su quale flusso li abbia portati da Arezzo a Civitavecchia e poi forse in qualche paradiso fiscale.

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