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Martedì, 30 Aprile 2024
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Autismo Arezzo scrive a Valditara: continuità didattico/educativa per studenti disabili un diritto disatteso

Andrea Laurenzi è il presidente dell'associazione aretina e ha deciso di scrivere al Ministro per l'istruzione

Tra pochi giorni ricomincia la scuola e i bimbi più piccoli tornano all'asilo. Ma chi ci sarà ad attenderli? I cambiamenti di educatori e insegnanti sono frequenti, ma questo aspetto diventa ancora più dirimente, diventa un diritto non rispettato quando si parla di ragazzi con disabilità intellettiva e autismo. Proprio con questa grande preoccupazione in testa il presidente di Autismo Arezzo Andrea Laurenzi ha scritto in rappresentanza dei familiari al Ministro per l'istruzione Giuseppe Valditara. La lettera è stata inviata anche al Ministro per la disabilità Locatelli, all'assessore regionale per l'istruzione Alessandra Nardini e al dirigente dell'ufficio scolastico della provincia di Arezzo Roberto Curtolo.

"Come associazione di familiari che quotidianamente affrontano le sfide della vita e della crescita dei propri figli disabili inviamo questa lettera aperta Giuseppe Valditara Ministro dell’Istruzione e del Merito ed anche alle altre istituzioni che hanno competenza in tema importante e strategico per l'educazione e la formazione dei ragazzi/e, ovvero la continuità didattico/educativa per gli studenti disabili, in particolar modo per quelli autistici e/o con disabilità intellettive, ai quali è fondamentale garantire la necessaria continuità didattica con particolare attenzione alla figura dell’insegnante di sostegno. Solleviamo questo tema a tutti i livelli, regionale e nazionale, perchè siamo convinti che sia un elemento centrale per i nostri figli.
Con questa nostra lettera chiediamo alle istituzioni di dare voce e risposte a chi spesso voce non ha e risposte non riceve."

Il testo integrale della lettera a Valditara

Egregio Ministro,

Le scrivo, a nome delle tante famiglie di persone autistiche e con disabilità intellettiva, per riportare alla sua attenzione l’annoso problema della continuità didattico/educativa per gli studenti disabili, in particolar modo per quelli autistici e/o con disabilità intellettive, ai quali garantire la necessaria continuità didattica con particolare attenzione alla figura dell’insegnate di sostengo. In questi giorni le istituzioni scolastiche stanno definendo gli organici e si ripresentano come da anni gli stessi problemi di assegnazione e soprattutto di spostamento di insegnanti di sostegno che tanta importanza hanno per la formazione e la crescita dei ragazzi/e disabili. In questi anni sono intervenute più volte norme, delibere, indicazioni di legge, purtroppo quasi sempre disattese. Noi conosciamo bene questi atti, come sono sicuro anche Lei, e credo non sia il caso di fare l’elenco delle normative che hanno investito questo settore negli ultimi 30 anni. Vorrei ricordare solo due date, la prima è quella del 6 agosto 2020, quando il Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali avevano sottoscritto un protocollo d’intesa in cui veniva riconosciuta l’importanza di garantire in sede di reclutamento la necessaria continuità didattica, con particolare attenzione all’insegnante di sostegno. Ad oggi molti uffici scolastici regionali non hanno ancora diramato le direttive per dare attuazione a tale accordo. La seconda risale a pochi mesi fa, ed è stato lei stesso Ministro a fare una comunicazione con la quale ha reso nota la percentuale di alunni con disabilità che si sono visti cambiare l’insegnante di sostegno nell’anno scolastico appena chiuso, arrivata al 59%. Considerato che, secondo il Focus ministeriale nell’anno scolastico 2022-23, nelle scuole statali gli alunni con disabilità erano 290.000, questo ci dice che più di 171 mila sono quelli privati della continuità didattica. Insomma negli ultimi anni i numeri sullo tsunami dell’avvicendamento dei docenti di sostegno non sono diminuiti, ma – stando alla percentuale fornita – sono quasi raddoppiati in valori assoluti. Non garantire continuità didattica agli alunni disabili è una decisione grave; la continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni portatori di handicap è uno di quei diritti garantiti dalla costituzione e non rispettati. Si tratta di un disservizio pesante, che danneggia in modo particolare le figure più deboli, quelle che maggiormente avrebbero bisogno di relazioni stabili e sicure. Questa lettera aperta a Lei e a coloro che possono, e devono, decidere in questo ambito, rappresenta soprattutto un accorato appello al dialogo e all’ascolto delle famiglie che vivono quotidianamente questa situazione. Siamo alle porte di un nuovo anno scolastico e per i ragazzi/e disabili la scuola è veramente il luogo dove crescere e condividere. Sappiamo benissimo che fuori dal pianeta scuola per una persona autistica si aprono solo le porte dei Centri Diurni e dell’emarginazione. E’ nella scuola che dobbiamo costruire la vera inclusione. Quello che chiediamo è un confronto urgente con le associazioni di genitori o degli atti che mettano in sicurezza la vita scolastica dei nostri figli, garantendo i diritti sanciti dalla legge ma soprattutto il rispetto della vita e della crescita delle persone più fragili. L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Presidente dell’Associazione Autismo Arezzo

Andrea Laurenzi

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