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Ascom: "Così abbiamo scacciato i 'balordi' dalle panchine di Campo di Marte"

Investire sullo sviluppo della città si può. E per farlo in primo luogo serve un'attenzione particolare per le attività economiche. La lotta al degrado, sociale e non solo, passa attraverso questo principio secondo Confcommercio. Riaprire le...

Investire sullo sviluppo della città si può.

E per farlo in primo luogo serve un'attenzione particolare per le attività economiche.

La lotta al degrado, sociale e non solo, passa attraverso questo principio secondo Confcommercio. Riaprire le serrande chiuse e dare sostegno alle attività.

Un incentivo prezioso per risollevare le sorti di un quartiere come Saione che, nell'arco degli ultimi 50 anni, ha vissuto trasformazioni radicali e repentine che lo hanno portato ad essere da prima la "zona bene" della città e poi, nella storia più recente, una periferia.

Così ieri sera a Campo di Marte residenti, commercianti e autorità hanno voluto partecipare alla serata organizzata dalla Confcommercio per presentare il progetto di rigenerazione urbana “Wake Up”. L’obiettivo? Valorizzare Saione attraverso i suoi negozi che fungono da presidio sociale, animano le strade e con la loro presenza contribuiscono a dare senso di sicurezza a tutti.

“Costruire una comunità coesa è affare complesso, in cui un’associazione di categoria come la nostra può fare solo una piccola parte. Ma per quanto ci compete abbiamo intenzione di lavorare al meglio - spiega il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni, che ha aperto la serata con il suo intervento - il progetto “Wake Up” è entrato nel vivo: è già partita la mappatura dei fondi sfitti, provvederemo quindi a individuare start up e imprese di vario tipo disposte ad aprire in quei fondi un punto vendita o un laboratorio, per un periodo di prova che potrebbe essere gratuito o quasi, ovviamente con il placet dei proprietari. Tutti ne avrebbero da guadagnare: i proprietari ridarebbero visibilità e nuova vita ai loro fondi, magari vuoti da molto tempo; gli imprenditori, o magari i giovani aspiranti tali, potrebbero saggiare il terreno per valutare nuove aperture. E Saione avrebbe nuovamente strade più illuminate e nuovi servizi. A questo si aggiungerà il rafforzamento della rete per il controllo di vicinato”.

"Wake Up Saione è uno dei nove progetti pilota per la sicurezza urbana che la Regione Toscana ha promosso per sperimentare pratiche innovative per rendere più sicure le nostre città - ha spiegato dal palco l’assessore regionale Vittorio Bugli - promuoviamo un modello che dice una cosa semplice: le città sicure non sono quelle dove le comunità cedono alla paura e si chiudono in se stesse, ma piuttosto quelle in cui si esce di casa e ci si riappropria di spazi pubblici, comuni, strappandoli a fenomeni di criminalità che naturalmente vi attecchiscono in assenza di un forte presidio sociale. Ad Arezzo insieme a Confcommercio riapriremo i negozi sfitti, illuminandone le vetrine, ripopolando il quartiere. Vogliamo creare spazi vivi e vitali invece che soffiare sul fuoco della paura. Questa è la sicurezza in cui crediamo".

Proprio ai temi della sicurezza e della legalità, declinati in ambito economico, erano dedicate le letture interpretate dalla presidente di Confcommercio Anna Lapini, dal sindaco Alessandro Ghinelli e dall’attore Paolo Briguglia, che hanno impreziosito la serata regalando un momento di riflessione.

“Le parole servono e sono importanti, quando uniscono l’emozione all’informazione. Ecco perché nel mio ruolo di incaricata nazionale di Confcommercio per la sicurezza e la legalità sto portando in giro per l’Italia questo reading, dal titolo “Un’impresa libera…. Costi quel che costi” – ha spiegato la presidente Anna Lapini – ad Arezzo il sindaco Ghinelli ci ha fatto l’onore di unirsi a me e a Paolo Briguglia, testimonial ufficiale di questa operazione, per prestare la sua voce alle parole dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso dalla mafia nel 1992, e a quelle scritte dall’avvocato Giorgio Ambrosoli alla moglie poco prima di essere ucciso, in una lettera che oggi suona come un testamento”.

“Per una sera le panchine di Campo di Marte erano occupate dalla “gente di Arezzo”, famiglie, giovani, anziani che quegli spazi non occupavano più da tempo, sfrattando i “balordi” che la frequentano abitualmente, e che per una sera si sono spostati in blocco altrove - dice a margine dell’incontro il direttore di Confcommercio Toscana Marinoni - di sicuro ha aiutato la presenza del folto pubblico che ha seguito l’iniziativa e, soprattutto, delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, vigili urbani e guardia di finanza). Cosa ci dimostra questo? Che se la gente di Arezzo si riappropria di certi spazi urbani, se è garantito un adeguato controllo da parte delle forze dell’ordine, i “balordi” si allontanano. Certo, si spostano da una parte all’altra della città, ma questo ci indica quanto meno quale sia la strada da seguire…”.

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