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L'artista aretino bloccato in Oceania da un mese: "Raffica di voli cancellati, non riesco a tornare"

L'Odissea di Luigi Agnelli e della moglie Kate, che realizzano disegni con le penne Pilot apprezzati in tutto il mondo. "Ero in Nuova Zelanda per una mostra - racconta - quando gli eventi sono precipitati. Ho raggiunto l'Australia, ma sembra impossibile arrivare in Italia. Confido in un aereo del 22 maggio"

L'artista aretino Luigi Agnelli è bloccato, assieme alla moglie inglese - archeologa e disegnatrice - Kate Bray, in Oceania. La coppia si trova nell'emisfero australe da inizio novembre, quando aveva lasciato l'Italia dall'aeroporto di Malpensa per giungere in Nuova Zelanda, per una mostra particolarmente apprezzata dal titolo "La storia della vita", che raccoglie le opere più importanti di Agnelli - oniriche, suggestive - realizzate con la penna Pilot.

Sono anni che Agnelli, artista estroso con un passato da skipper, frequenta l'Oceania, dove i suoi disegni sono molto amati. La mostra nel paese dei kiwi è stata inaugurata alla fine del 2019 ad ArrowTown, cittadina nell'isola sud del paese. Un evento di successo, ormai consolidato, che attira ogni anno migliaia di visitatori.

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Sopra Kate Bray e Luigi Agnelli

"Conclusa la mostra, a febbraio, ci siamo spostati ad Auckland, per una piccola vacanza, nell'isola nord. Ma - racconta Agnelli - una volta capito che la situazione in Italia si stava aggravando, abbiamo deciso di rientrare. Ci siamo spostati in Australia e, mentre eravamo in volo verso Perth, la Nuova Zelanda ha chiuso le frontiere. Siamo riusciti a lasciare il paese per poche ore. Avevamo prenotato il volo di rientro in Italia il 6 marzo. Ma è stato cancellato e abbiamo perso 3.500 euro, perché una volta fatto scalo non saremmo ripartiti. Doha, in Qatar, aveva chiuso il traffico aereo. Abbiamo riprenotato con Emirates per i primi di aprile, ma anche in questo caso il volo - da 3mila euro - è stato cancellato. Per non perdere i soldi del biglietto e dopo un'attesa di 10 ore, non scherzo, al call center della compagnia, siamo riusciti a riprenotare per il 22 maggio. Ma ho paura che succeda qualche altro imprevisto".

E nel frattempo dove siete alloggiati?

"Per fortuna non ho grandi problemi economici, ma non so quanto potrà andare avanti. Abbiamo affittato un appartamento in una località isolata a tre ore di distanza da Perth. Però abbiamo già bruciato 15mila euro, tra voli persi, vitto e alloggio. La vita qui è piuttosto cara. Per fortuna, ancora, le misure non sono particolarmente restrittive. Si può uscire in coppia, basta evitare assembramenti. Tuttavia, qui in Australia questa epidemia è presa molto, ma molto, sul serio, anche se ci sono poche migliaia di casi. Cibo e beni di prima necessità, nonostante la nostra lontananza dalla città non mancano. Manca però la carta igienica, perché è scattato l'assalto dei supermercati per questo tipo di articolo. D'altronde qui non hanno il bidet".

E se vi cancellano di nuovo il volo?

"Non lo so, davvero. E non sono il soloin questa situazione. Ci sono molti turisti rimasti intrappolati come noi: tedeschi, inglesi e altri italiani. Sto pensando di rispolverare la mia vecchia professione di skipper. In tre mesi - dice ridendo - potrei attraversare il Pacifico e arrivare in Sudamerica. Poi da lì, in qualche modo, dovrei trovare un volo per l'Europa. Scherzo, ma mica troppo".

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