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Arno più pulito grazie la lavoro volontario dei migranti

Hanno ripulito l'Arno e lo hanno fatto con passione e dedizione. Tanto di meritarselo tutto l'attestato di formazione per aver partecipato al progetto Migranti Bonificatori 2017 promosso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno insieme agli...

Hanno ripulito l'Arno e lo hanno fatto con passione e dedizione. Tanto di meritarselo tutto l'attestato di formazione per aver partecipato al progetto Migranti Bonificatori 2017 promosso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno insieme agli interessati dal percorso dell'Arno in collaborazione e con il contributo della Regione. Per la parte di competenza del Consorzio aretino, i migranti hanno lavorato per ripulire l’Arno tra Pratovecchio e Reggello.Un gruppo di richiedenti asilo ha partecipato in maniera volontaria alla sistemazione degli argini del fiume. Per il presidente del Consorzio Paolo Tamburini è stata una iniziativa di grande successo, soprattutto dal punto di vista sociale. «Queste forme di volontariato sono il vero motore per l'integrazione, una iniziativa molto utile anche contro l’immaginario discriminatorio». Certo, come ha ribadito Tamburini, «con questa iniziativa i migranti non entrano nel mondo del lavoro ma, seppur una prestazione gratuita e volontaria, è tuttavia un modo per inserirsi in una società nuova, è una presa di contatto diversa da quella che hanno vissuto».

Dopo il periodo di formazione teorica in materia di sicurezza, riconoscimento, raccolta e differenziazione dei rifiuti condotto dall’agenzia formativa accreditata dalla Regione, Chiantiform, i giovani Migranti Bonificatori muniti dei necessari DPI (scarpe, guanti, gilet e sacchetti di diversi colori) hanno battuto tratto a tratto il corso del fiume Arno e di qualche suo affluente principale per rimuovere cartacce e piccoli rifiuti, prima o dopo le operazioni di manutenzione mediante sfalcio della vegetazione eseguite direttamente o indirettamente in accordo con il Genio Civile, dai Consorzi di Bonifica.

Al termine degli interventi tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa si stima che siano stati raccolti e differenziati complessivamente circa 30-35 quintali di rifiuti vari, oltre ai rifiuti speciali, pericolosi o ingombranti come apparecchiature elettriche, siringhe, inerti che una volta individuati sono stati opportunamente contrassegnati con nastro bianco/rosso e segnalati ai servizi municipali locali per il loro recupero e smaltimento.

Al termine dell’iniziativa si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione a tutti i migranti, un riconoscimento non soltanto simbolico, ma che certificherà il valore sociale dell’iniziativa e l’importanza dell’apporto che hanno portato al Paese che li ospita.

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