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Archivio Vasari, ecco la catalogazione delle preziose carte in vista della consegna al Ministero. Festari: "Pronto il ricorso"

"Se una striscia originale del primo numero di Tex Willer è stata battuta all'asta da Sotheby's per migliaia di euro, quanto possono valere 18 lettere autografe di Michelangelo? E tutti gli scritti di Vasari? Di certo molto più di un milione e...

"Se una striscia originale del primo numero di Tex Willer è stata battuta all'asta da Sotheby's per migliaia di euro, quanto possono valere 18 lettere autografe di Michelangelo? E tutti gli scritti di Vasari? Di certo molto più di un milione e mezzo di euro". I numeri sono snocciolati uno dopo l'altro dal legale della famiglia Festari, Guido Cosulich, per spiegare per quale motivo i fratelli proprietari delle preziosissime carte dell'Archivio Vasari, abbiano intenzione di andare avanti con la battaglia legale per bloccare l'esproprio. Lo scorso 19 aprile, infatti, è stato loro notificato il decreto, firmato dalla direzione generale Archivi per conto dello stesso ministro Franceschini. Il ministero ha depositato un milione e mezzo di euro per le 32 filze e gli oltre 6mila 600 fogli di Giorgio Vasari. Una cifra che ai proprietari appare decisamente esigua per il valore che secondo loro avrebbe l'Archivio.

"Domani inizierà la catalogazione di tutte le carte presenti in archivio - spiega Cosulich - se ne occuperanno direttamente i proprietari. Tutto sarà inventariato in vista della consegna che dovrà essere fatta al Ministero. Ma la nostra battaglia continua, dapprima con il ricorso al Tar e poi se sarà necessario anche più avanti.

Il decreto era ormai atteso dai fratelli eredi delle preziosissime carte. I primi passi da parte del Ministero furono fatti la scorsa estate, con la dichiarazione di “pubblica utilità” da parte della Direzione generale Archivi. Già in quel caso scattò il ricorso al Tar. E pensare che solo pochi mesi prima, fu presentato da Festari e Soprintendenza un importante progetto di digitalizzazione dell'intero patrimonio, che aveva fatto pensare ad un riavvicinamento tra le parti in causa. Invece nei mesi successivi il precipitare degli eventi: dopo la dichiarazione di pubblica unità, una mostra delle carte prevista a palazzo di Fraternita è stata annullata e poi ci fu un ulteriore ricorso al Tar dei fratelli.

La battaglia legale insomma, sembra essere ben lontana dalla parola fine.

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