Andrea Scanzi testimonial per Arezzo capitale della cultura con Negrita, Cassi, Bertelli e Sugar
"E' un grande onore per me". Il giornalista e scrittore aretino è tra coloro che dovranno dare un volto alla candidatura della città al titolo nazionale
"Onorato di essere stato scelto come testimonial di Arezzo". C'è anche Andrea Scanzi tra coloro che avranno l'onere e l'onore di rappresentare la città nella corsa al titolo capitale della cultura italiana 2021. Insieme al volto del popolare giornalista e scrittore ci sono anche i Negrita, il patron di Prada Patrizio Bertelli, il baritono Mario Cassi e, naturalmente, Beppe Angiolini che, oltre ad essere il padre fondatore di Sugar è anche stato indicato come art director. Cinque nomi illustri per altrettanti cittadini capaci, secondo il comitato organizzatore e quello promotore, di rappresentare al meglio il volto della città dei grandi.
"È per me un grande onore essere stato scelto dalla mia amata città come uno dei testimonial di Arezzo capitale della cultura - scrive Andrea Scanzi sul proprio profilo Facebook - Quando un mese fa era circolato il mio nome, proposto da Demos, avevo detto che avrei accettato solo se fossi stato accompagnato da altri testimonial legati alla città e principalmente alla cultura. Ribadendo qualsiasi mia lontananza da strumentalizzazioni politiche. Così è stato. Avevo proposto dei personaggi della musica (Negrita, Jovanotti, Pupo). E magari Benigni. Mi fa quindi molto piacere che, tra i cinque testimonial, ci siano i Negrita (le ruggini di vent’anni fa col cantante per me son morte e sepolte, per lui non so). E mi fa piacere ci sia anche Cassi, baritono di fama mondiale che conosco e stimo (sua madre era pure mia insegnante di lettere al liceo: il mondo è piccolo). Non conosco invece personalmente Bertelli e Angiolini, ma ne conosco ovviamente le importanti carriere. Comunque vada, per me è una grande soddisfazione. Una grande gioia. E un grande onore. Grazie Arezzo".
"Vedrei bene con me Pupo, Negrita e Jovanotti"
Prende sempre più forma dunque il progetto che vede come capofila la fondazione Guido d'Arezzo, coordinata dall'architetto Roberto Barbetti nel ruolo di direttore. Il prossimo 2 marzo sul tavolo del ministero per i beni culturali dovrà arrivare il progetto con il quale Arezzo si propone di diventare capitale italiana della cultura 2021. Un primo step che consentirà alle 43 città aspiranti al titolo di comprendere se e come il loro percorso proseguirà. Successivamente una giuria di sette esperti sceglierà le 10 realtà che meritano di superare la prima selezione annunciandone i nomi entro il 30 aprile prossimo. Infine, il 10 giugno, verrà indicata la prescelta. In Toscana oltre ad Arezzo a contendersi il titolo ci sono anche Volterra, Pisa e Livorno.