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Alla ricerca della tomba di San Donato, la storia del patrono di Arezzo tra devozione e mistero

Un piccolo oratorio. Sotto, una tomba. Quella del patrono della città, San Donato.  E' quello che si augura di scoprire a Colle del Pionta l'associazione Academo con il progetto per il quale la cooperativa New Mediar - in collaborazione con la...

Un piccolo oratorio. Sotto, una tomba. Quella del patrono della città, San Donato. E' quello che si augura di scoprire a Colle del Pionta l'associazione Academo con il progetto per il quale la cooperativa New Mediar - in collaborazione con la testata Arezzo Notizie - ha dato il via alla campagna sociale di raccolta fondi Arezzo per il Pionta. L'obiettivo è quello di far partire una nuova campagna di scavi che possa riportare alla luce i tesori nascosti sotto il colle. Il più prezioso potrebbe essere proprio il sepolcro del Santo venerato in tutta Europa, che solo nelle diocesi italiane conta oltre 70 chiese a lui dedicate. Non ci sono certezze, ma gli studi condotti e i rilievi eseguiti fino ad oggi fanno pensare che l'ipotesi potrebbe essere tutt'altro che campata in aria.

San Donato fu sepolto al colle del Pionta, molto probabilmente nel 304. Quello che sappiamo della sua vita arriva a noi da pochi documenti e da alcune Passio, ovvero le agiografie scritte in seguito alla morte del Santo e fino a Medioevo. Della sua giovinezza poco è dato conoscere: probabilmente originario di Nicomedia (nell'attuale Turchia) si trasferì a Roma con la propria famiglia e qui iniziò i suoi studi. Secondo alcune fonti avrebbe avuto come compagno di studi colui che poi lo perseguitò: Giuliano l'Apostata. Proprio in seguito alle violente persecuzioni di Giuliano, Donato pare fuggì ad Arezzo dove trovò rifugio accolto dal monaco Ilariano. Le Passio raccontano miracoli eclatanti e conversioni. Donato divenne diacono, poi sacerdote quindi, dopo la morte del vescovo Satiro (nel 280 circa dopo Cristo) divenne vescovo: il secondo vescovo di Arezzo. Nel 304 fu arrestato, insieme a Ilariano, dal governatore della Tuscia Umbra Quadraziano che mise in atto le persecuzioni decretate dall'imperatore Diocleziano. Morì, secondo la tradizione, decapitato. Era il 7 agosto: il suo corpo fu deposto da alcuni cristiani al colle del Pionta. Sulla sua tomba fu eretto prima un piccolo oratorio. E proprio qui, a partire dal 313 - in seguito all'editto di Costantino - si sviluppò la cittadella vescovile.

Alcune reliquie attualmente si trovano nella cattedrale di Arezzo poste nella splendida Arca situata tra l'altare maggiore e le vetrate del Marcillat. La datazione, svolta con l'esame del carbonio, è risale proprio a quell'epoca. Ci sono però molte chiese in Italia che hanno reliquie di San Donato Vescovo: un ritrovamento al Pionta del sepolcro e di eventuali resti permetterebbe di fare chiarezza oltre che riscoprire il luogo che fu meta o tappa di pellegrinaggi. Come quello di Carlo Magno, Ottone I, Lotario e molti altri.

Ma per far decollare di nuovo le ricerche servono fondi. Ed ecco che si è innescata una campagna sociale che sta già ottenendo grandi consensi. iban

Come donare?

E’ stato attivato un conto corrente in Banca Valdichiana per raccogliere le donazioni. Ogni contributo va intestato all’Associazione Culturale Academo, causale “Arezzo per il Pionta”. L’iban è IT97 I084 8914 1010 0000 0372 014.

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