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Addio Strabag, Due Mari in forse: l'alternativa di Ceccarelli e la proposta di Cardinali

Addio Strabag. Il gigante austriaco delle costruzioni si chiama fuori dal project financing per il completamento della Due Mari, grande opera strategica per il Centro Italia che dovrebbe attraversare Toscana, Umbria e Marche. Da Grosseto a Fano...

Addio Strabag. Il gigante austriaco delle costruzioni si chiama fuori dal project financing per il completamento della Due Mari, grande opera strategica per il Centro Italia che dovrebbe attraversare Toscana, Umbria e Marche. Da Grosseto a Fano, qualche centinaio di chilometri e milioni di intoppi nel corso degli anni. Adesso arriva la tegola di questo forfait, che mette la pietra tombale sul grande piano di investimenti che prevedeva l'allacciamento della quattro corsie da Rigomagno alla E45, passando per il breve tratto fuori Arezzo già messo in piedi, da Palazzo del Pero a Le Ville di Monterchi.

La soluzione che si intravede è quella indicata dall'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli (foto in alto) fin dalla campagna elettorale che l'ha portato alla rielezione. Ceccarelli disse - a proposito dell'arteria Tirreno-adriatica - nell'aprile scorso: “Con i soldi pubblici finiremo il collegamento da Siena a Grosseto, per il resto rimane in piedi il discorso del project financing. Se fosse complicato ultimare il progetto originario della Due Mari, per Arezzo il piano B potrebbe esser quello di connettersi alla E45 per avere una grande arteria fino all’Adriatico”.

Insomma, il problema del mancato completamento con il progetto più ambizioso si era già posto. Strabag pare si fosse tirata indietro da qualche tempo, ora la notizia è trapelata. A questo punto dovrebbe essere sciolta la società Centralia, fondata dalle Regioni Toscana, Marche, Umbria e da Anas proprio allo scopo di portare a compimento la E78.

A disposizione della Due Mari rimarrebbe poco più di un miliardo di soldi pubblici, con cui poter mettere in piedi il piano B di Ceccarelli, con il collegamento - attraverso una nuova tangenziale di Arezzo - dell'uscita autostradale di Battifolle con Palazzo del Pero. Il vice ministro Riccardo Nencini ha promesso anche il completamento con raddoppio del traforo della galleria della Guinza, a confini tra Umbria e Marche. Occorre valutare se le risorse saranno sufficienti e se si troverà, finalmente, la quadra per portare a compimento - pur se nelle ristrettezze - una grande opera di cui si parla da decenni.

dossier-confindustria-infrastrutture2Una soluzione percorribile è di certo quella prospettata dallo studio di Giovanni Cardinali per conto di Confidustria Toscana Sud: un ponte di terra Livorno-Ravenna che permetterebbe di realizzare un corridoio alternativo (a costi contenuti) alla vecchia e incompiuta Due Mari. Quando il rapporto è stato presentato, lo scorso luglio, si parlò, di un collegamento tra l'A1 e la E45, unendo il casello di Arezzo a Palazzo del Pero.

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