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Acquedotto vasariano, partono i lavori. Cento giorni per tornare all'antico splendore

I lavori partiranno domani. E in 100 giorni (condizioni meteo permettendo) l'acquedotto vasariano tornerà all'antico splendore. Un restauro importante,  da ogni punto di vista: da quello tecnico a quello paesaggistico. Un intervento che avrà dei...

I lavori partiranno domani. E in 100 giorni (condizioni meteo permettendo) l'acquedotto vasariano tornerà all'antico splendore. Un restauro importante, da ogni punto di vista: da quello tecnico a quello paesaggistico. Un intervento che avrà dei costi: 350 mila euro che la Fraternita dei Laici, proprietaria dell'acquedotto, sosterrà con risorse proprie e con un mutuo acceso con Nuova Banca Etruria.

L'acquedotto - imponente struttura che si allunga dall’incrocio tra via Gamurrini e via Tralati fino a Cognaia, tagliando le colline di San Fabiano - è funzionante: la dimostrazione è arrivata negli scorsi mesi, quando la fontana di piazza Grande è tornata a zampillare in seguito ad alcune prove tecniche svolte dalla Fraternita con l'aiuto dei Vigili del Fuoco, che hanno riattivato il deflusso delle acque. Ma dal sopralluogo le condizioni precarie dell'opera sono emerse in tutta la loro gravità. Anche per questo i tempi per procedere con il restauro hanno subito una accelerata.

Domani i primi tasselli dei lavori: l'allestimento dei cantieri. Poi si entrerà nel vivo. Gli interventi riguarderanno la rimozione e il rifacimento dell’intonaco, il recupero delle parti pericolanti e danneggiate della copertura (utilizzando laddove possibile materiale originale), il recupero delle guardiole presenti lungo i 350 metri della struttura e il ripristino della funzionalità idraulica.

Buona parte degli interventi saranno effettuati in quota ma altri, inevitabilmente, interesseranno anche il percorso stradale. In questo senso, oltre alla segnaletica orizzontale e verticale, verrà istituito un senso unico alternato. Il recupero dell'acquedotto ha anche un valore simbolico per gli aretini. Con quella struttura la Fraternità portò l'acqua nel cuore della città. La fontana di piazza Grande fu pensata e attivata per aiutare le famiglie più povere, che non avevano modo di approvvigionarsi. Era la fine del 1500, l'acqua corrente non esisteva. La fontana fu un'opera di misericordia, ma anche motivo di orgoglio e di festa per gli aretini del tempo.

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