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Abbattimento barriere architettoniche. Gamurrini: "Iniziamo da via Garibaldi", così interventi e spesa

Strade, piazze, edifici pubblici. E gli investimenti saranno di 150mila euro all’anno circa. Ma l’impegno non terminerà qui perché, nel piano triennale delle opere pubbliche, ci sono altri capitoli di spesa, che riguardano la ristrutturazione di...

Strade, piazze, edifici pubblici. E gli investimenti saranno di 150mila euro all’anno circa.

Ma l’impegno non terminerà qui perché, nel piano triennale delle opere pubbliche, ci sono altri capitoli di spesa, che riguardano la ristrutturazione di edifici come la biblioteca comunale e Palazzo Cavallo dove saranno previste delle opere apposite per agevolare la fruibilità e abbattere le barriere architettoniche.

L’impegno è quello del Comune di Arezzo che ha dato avvio alla fase operativa del Peba (piano eliminazione barriere architettoniche). Dopo una prima fase di ricognizione e degli incontri ai quali hanno partecipato anche cittadini con difficoltà motorie, sono state individuate delle aree specifiche di intervento.

Tra queste la prima è il tratto di via Garibaldi che collega il parcheggio Cadorna a via Guido Monaco. Un selciato di poche decine di metri che però è particolarmente sconnesso e di difficile fruizione.

“Ci è stata indicata - spiega il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Gianfrancesco Gamurrini - questa priorità. Risolvere e agevolare la fruizione di via Garibaldi. E noi cominceremo proprio da qui. Cercheremo, nel corso di tutto il nostro mandato, di fare una serie di interventi specifici per risolvere le necessità dei cittadini che hanno problemi motori. Gli investimenti, soltanto quelli che portano l’etichetta Peba, prevedono impegni di spesa di circa 150mila euro all’anno. A queste somme vanno aggiunte quelle che abbiamo destinato ad importanti ristrutturazioni come quella di Palazzo Cavallo (50mila euro) e quella della biblioteca comunale (150mila euro). Cercheremo di fare piccoli interventi. Mirati e precisi in modo da rendere il centro storico più accessibile”.

I fondi per il Peba provengono tutti dalle casse comunali visto che, come sottolineato dal vice sindaco Gamurrini, al momento non ci sono bandi ministeriali o regionali per l’accesso a finanziamenti mirati.

“Vorremmo fare di più - spiega Gamurrini - purtroppo però i fondi non sono illimitati. Cercheremo di lavorare al meglio per dare risposte concrete a tutte le necessità. Però non è semplice. Mi rendo conto che i disagi legati all’accessibilità dei luoghi sono davvero odiosi. Ho visto con i miei occhi quali sono le difficoltà di girare per la città su una sedia a rotelle o con problemi di deambulazione. Ed è proprio per questa ragione che faremo quanto più possibile per rendere la città alla portata di tutti”.

Resta però il problema legato agli esercizi commerciali. Già perché ancora oggi non tutti sono dotati di rampe mobili per permettere agile accesso anche a disabili motori.

“In questo senso - spiega ancora il vice sindaco - con l’assessore Comanducci stiamo facendo pressione sulle categorie economiche affinché possano sensibilizzare i propri associati. A volte basterebbero piccoli impegni di spesa, giusto per l’acquisto di rampe di accesso in legno, per dare prova di civiltà”.

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