rotate-mobile
Attualità

A Saione è ora di chiusure di locali e di espulsioni

Anche per chi come noi cerca di osservare con comprensione e spirito di carità cristiana gli eventi, è sempre più difficile tollerare la situazione del quartiere di Saione. Anche l’increscioso episodio delle bottigliate di domenica scorsa in Via...

Anche per chi come noi cerca di osservare con comprensione e spirito di carità cristiana gli eventi, è sempre più difficile tollerare la situazione del quartiere di Saione. Anche l’increscioso episodio delle bottigliate di domenica scorsa in Via Piave e dintorni, difficilmente derubricabile a frutto di percezione, depone purtroppo a favore dell’insostenibilità della situazione per le famiglie residenti. Episodio, ci fa piacere sottolinearlo, brillantemente risolto da un tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine; intervento come sempre molto apprezzato dalla popolazione.

Ed anche volendo prescindere dal caso concreto, ci sono dei locali pubblici nella zona che, oltre ad essere epicentri di schiamazzi e di altre irriferibili nefandezze comportali, sarebbero anche frequentati abitualmente, a quanto detto pubblicamente dai residenti, da persone dedite abitualmente allo spaccio. Se le cose stanno così, è necessario procedere alla chiusura di questi locali.

E magari, tanto che ci siamo, non limitandosi solo a quelli di Saione perché, per voce corrente, non sarebbero i soli di tal fatta in città. E visto che siamo nel paese dove norme scellerate obbligano a chiudere le piccole attività per giorni se vengono dimenticati un paio di scontrini fiscali da quattro spiccioli, ci vogliamo augurare che la Legge non imponga troppi complimenti in queste gravissime situazioni. Pur non essendo la soluzione di tutti i mali, potrebbe essere già un bel passo avanti nella non differibile bonifica del quartiere. Ed anche il dato dei richiedenti asilo presenti nel quartiere, autorevolmente fornito dalla Prefettura, se da una parte tranquillizza in quanto si tratta di un numero effettivamente molto ridotto che non desta nessuna preoccupazione, dall’altra aumenta la richiesta di capire chi sono, allora, i molti altri che si aggirano nulla facenti – o peggio - nella zona, quali per esempio, le decine di giovani e meno giovani – non meno di una trentina di persone - che stazionavano a Campo di Marte ieri mattina. E soprattutto quanti sono ed a quale titolo sono entrati nel territorio nazionale. Così come è necessario sapere se tutte queste persone hanno diritto di continuare a restarci, e se si procede con decisione all’effettiva espulsione – fisica e non cartacea - dal territorio nazionale di chi non ha diritto di rimanerci. Purtroppo l’inetto malgoverno nazionale degli ultimi anni sull’immigrazione, e dintorni, ha provocato danni gravi ricaduti anche a livello locale che, capiamo, non sono così facili da fronteggiare.

E l’attuale, e ben diverso approccio governativo, seppur molto incoraggiante e da sostenere, non potrà essere una bacchetta magica. In ordine, poi, allo spaccio, una attività piuttosto praticata nel quartiere che desta giustamente un grande allarme nelle famiglie per le rovinose conseguenze che porta, sappiamo che la normativa a dir poco inadeguata complica il lavoro delle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura. E questo, sia consentita una pertinente digressione, mentre Lorsignori a Roma sfornano su qualsiasi cosa, ed a getto continuo, cavillose norme stupide e dannose. Ma tutte accomunate dal molestare, e soffocare, le famiglie e le piccole attività con richieste burocratiche assurde, sanzionate pesantemente in caso di errori e di dimenticanze, anche solo per spostare il proverbiale chiodo. Tuttavia non mancherebbero le risorse per passare al pettine fitto il quartiere, visto lo spiegamento di uomini e mezzi che è stato possibile mettere in campo più volte, seppur destando notevole meraviglia, quando alcuni risparmiatori, di cui diversi anziani, giustamente protestavano per riavere indietro i loro sudati risparmi indegnamente espropriati dallo Stato. Quindi, e per concludere, pur con il sincero dispiacere di dare un grave dolore ai tollerantisti ed ai buonisti in servizio permanente effettivo, la chiusura dei locali più equivoci, ed un giro di vite sulle espulsioni di chi non ha diritto di restare nel territorio nazionale, sarebbero un buon inizio per l’effettiva bonifica di Saione. Per il rispetto dovuto ad un quartiere di famiglie semplici e perbene, comprese quelle dei tanti immigrati che vivono del loro lavoro godendo del rispetto di tutti, e di piccole attività che devono poter lavorare in tranquillità. Come è sempre stato, e come deve tornare ad essere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Saione è ora di chiusure di locali e di espulsioni

ArezzoNotizie è in caricamento