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8 marzo, la Cgil in sciopero per promuovere i diritti delle donne

Agitazione proclamata dalle categorie Filcams, Flc, Nidil e Funzione pubblica. Interessa i settori di terziario, servizi e turismo, della conoscenza e della scuola, del lavoro atipico e della funzione pubblica

Per la giornata internazionale per i diritti delle donne, la Cgil di Arezzo si unisce alla lotta per la parità di genere e per garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo per tutte le donne. “Se non posso ballare non è la mia rivoluzione”. Prendendo come slogan questa frase di Emma Goldman, intende ribadire l'importanza di questa giornata sia per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'uguaglianza di genere che per promuovere i diritti delle donne in tutti gli ambiti della società. “Siamo fermamente convinti che un mondo equo e giusto è possibile solo se tutte le persone, indipendentemente dal genere, hanno le stesse opportunità e diritti”.

La Cgil rinnova il suo impegno a promuovere l'uguaglianza di genere e a garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo per tutte le donne e in occasione della giornata internazionale per i diritti delle donne le categorie Filcams Flc Nidil e Funzione Pubblica hanno proclamato lo sciopero per l'intera giornata. Proprio per sensibilizzare l'opzione pubblica in merito a questo grave problema sociale. Per questa ragione tutti gli uffici della Cgil di Arezzo rimarranno chiusi per l'intera giornata.

La Cgil si impegna così “a combattere la discriminazione di genere sul posto di lavoro, a promuovere la parità salariale e a garantire un ambiente lavorativo sicuro e inclusivo per tutte le lavoratrici. Sosteniamo attivamente le politiche e le iniziative volte ad abbattere le barriere che impediscono alle donne di raggiungere il pieno potenziale nelle loro carriere professionali. Contrattazione Nazionale, contrattazione aziendale e contrattazione sociale: questi gli strumenti con cui la Cgil lavora attivamente per promuovere l'uguaglianza di genere attraverso programmi di formazione che mirano a sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori sulle questioni di genere e a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, promuovendo politiche di conciliazione lavoro-famiglia che consentano alle donne di conciliare le responsabilità familiari con il lavoro, anche all'interno della propria organizzazione”.

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