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7 zone 30, 2 piazze pedonali, il biciplan e 8 rotatorie. Ecco le opere del Pums: c'è anche la rivoluzione del tpl

L'aggiornamento dei dati e degli scenari, ponendoli in coerenza con il piano triennale delle opere pubbliche. E' pronto per l'iter di approvazione il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Arezzo, lo strumento che tende a...

L'aggiornamento dei dati e degli scenari, ponendoli in coerenza con il piano triennale delle opere pubbliche. E' pronto per l'iter di approvazione il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Arezzo, lo strumento che tende a migliorare la qualità della vita dei cittadini tramite misure che nel medio lungo periodo possano produrre minori emissioni, maggior uso della mobilità dolce, maggiore sicurezza negli spostamenti, con qualsiasi mezzo.

Aumento delle zone a 30 chilometri orari e delle piste ciclabili da una parte e nuove infrastrutture viarie sono il fulcro del Pums.

“A giugno in Giunta. Entro l’estate in Consiglio Comunale. E con questa tempistica il Comune di Arezzo sarà il secondo in Toscana, dopo Prato, a dotarsi del Piano urbano per la mobilità sostenibile. Il primo, però, ad approvarlo in linea con le ultime direttive ministeriali”. Così il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini commenta a margine dell’incontro, promosso dall’amministrazione comunale, che si è tenuto all’auditorium Montetini e che ha visto gli interventi dei responsabili della Sintagma s.r.l. e del direttore dell’Ufficio mobilità del Comune di Arezzo, Roberto Bernardini, curatori del piano.

La fotografia attuale

“Nel 2016 – ha rilevato Gamurrini – abbiamo conferito l’incarico alla società Sintagma s.r.l. per l’aggiornamento e la stesura definitiva del Pums, coerentemente a un più aggiornato quadro conoscitivo. I dati a disposizione erano infatti obsoleti: i rilievi dei flussi di traffico e quelli relativi all’offerta e alla domanda di sosta risalivano al 2007. Adesso possiamo contare su uno scenario progettuale serio, coerente con il nostro piano triennale delle opere pubbliche e in grado di individuare undici interventi di carattere infrastrutturale di breve-medio termine, significativi per il miglioramento dell’accessibilità e della fluidità della rete viaria al servizio della città”.

Una fotografia che ci dice che comunque il 67% della popolazione si posta con auto private, che sono pochissimo utilizzati i mezzi del trasporto pubblico locale e ancora meno le biciclette.

Quali opere dunque per incidere su questo scenario?

Oltre al raddoppio della canna del Baldaccio per permettere la circolazione a doppio senso tra la zona di Pescaiola e quella del centro di Arezzo e oltre al nodo di via Fiorentina con la realizzazione della rotatoria a raso con il sottopassaggio, l'amministrazione ha messo in cantiere, con lavori da effettuare nel 2019, l'allungamento della tangenziale a nord della città, nel tratto posto tra l'intersezione con la S.S. 71 Umbro-Casentinese e la S.P. 44 della Catona, un pallino dell'ingegner Ghinelli già dai tempi del suo assessorato all'urbanistica.

Le altre opere previste sono: una doppia rotatoria sulla S.P. 21 di Pescaiola a Ponte a Chiani, una doppia rotatoria lungo l’asse via dei Carabinieri-via Salvemini, la rotatoria di via Dante-via Romana, l’intersezione tra via G.B. Vico e via Ferraris, la rotatoria in via Benedetto da Maiano, la rotatoria via Signorelli-via Ristoro-via Sansovino, la bretella di collegamento tra via Buonconte da Montefeltro e via Tarlati, la viabilità di collegamento tra quest’ultima bretella e viale Santa Margherita.

Piste ciclabili

Sono stati previsti quattro step di interventi per un progetto di ricollegamento di tutti i tratti finora esistenti. Il primo è già finanziato, grazie ad un bando ministeriale al quale è stato presentato un progetto insieme al Comune di Grosseto e che ha visto assegnare ad Arezzo 753.272 euro. Cifra che è stata destinata alla realizzazione di 12 km di piste ciclabili, sette diversi interventi che compongono il Biciplan, come dalla scheda di presentazione del Pums:Le zone 30

Ci sono alcune azioni previste per favorire chi si muove a piedi o in bicicletta ed in generale per tutelare gli utenti vulnerabili della strada, con pedonalizzazioni, piste ciclabili e nuove zone 30. Sono 7 le zone a percorrenza a 30 km orari individuate per la città di Arezzo:
A) Zona 30 "Città Murata" (esistente)
1) Zona 30 “Saione – via Trasimeno” (progetto)
2) Zona 30 “Fiorentina – via Malpighi” (progetto)
3) Zona 30 “Tribunale” (progetto)
4) Zona 30 “Tortaia” (progetto)
5) Zona 30 "Ospedale" (progetto)
6) Zona 30 "Giotto" (progetto)
7) Zona 30 "Cittadella dello Sport (progetto)
Sono 2 le nuove piazze da pedonalizzare in tutto o in parte:
1) Piazza Fanfani
2) Piazza della Repubblica (stazione)



La rivoluzione nel tpl

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, le strategie di intervento prevedono la creazione di linee circolari ad alta frequenza a servizio delle aree centrali e di stazione, ospedale, università, parcheggi di cintura. Linee di adduzione alla rete ad alta frequenza provenienti dai quartieri periferici e dalle frazioni, con percorsi ‘radiali’, ossia interrotti in centro città nella zona della stazione, e non più ‘diametrali’, con consistente riduzione delle lunghezze. Introduzione del cadenzamento, il servizio a frequenza, come criterio base su tutte le linee eccetto quelle a servizio delle frazioni del territorio comunale a domanda debole per le quali è previsto un numero minimo di collegamenti giornalieri con la città. Intermodalità bus-treno: da ogni quartiere cittadino e dalle frazioni servite si potrà giungere in stazione per prendere il primo treno utile che arrivi a Firenze entro le ore 8,35.



Non sono mancati altri temi quali la sosta, l’evoluzione del sistema di controllo e gestione della Ztl, la sicurezza stradale, Infomobilità, le grandi infrastrutture stradali nazionali e regionali, la stazione AV, le emissioni in atmosfera.
“Vogliamo rispondere con il Pums – ha concluso Gamurrini – alle esigenze della popolazione: miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’inquinamento acustico, riduzione della pericolosità delle strade, riduzione dei costi della mobilità. La conformazione di Arezzo vede un nucleo storico caratterizzato da una disciplina di traffico limitato che non potrà prescindere da un utilizzo ottimizzato dei parcheggi disponibili, limitando al tempo stesso l’accesso al centro storico ad alcune categorie secondo le esigenze e stabilendo una scala di priorità. Quindi: innovazione nella gestione dei permessi, potenziamento dei sistemi di controllo automatico e utilizzo dei parcheggi di cintura per la sosta di lunga durata."


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