rotate-mobile
Attualità Centro Storico / Via Francesco Crispi, 42

Da 45 anni pettina e sforbicia gli aretini. La città cambia, la barbiera Rita no

Il primo giorno di lavoro nel 1979, la festicciola di stasera per un traguardo speciale con una clientela che ormai è una famiglia allargata. "Io in pensione? Finché c'è la salute vado avanti"

Forbici, phon e un sorriso largo così. Rita Funghini è la barbiera di Arezzo, una stakanovista del lavoro che, secondo le leggende metropolitane, è in grado perfino di farsi taglio, piega e colore da sola. Forse è vero, forse no. Di sicuro oggi festeggia i 45 anni di attività in un settore in cui continuano a spadroneggiare quasi solo uomini: invece lei è stata una pioniera ed è diventata un'esperta di acconciature, barbe e baffi.

Quando cominciò, il 13 marzo 1979, era una ragazzina che cercava la sua strada. Oggi è una donna, una nonna e una confidente per le centinaia di persone che ogni santo giorno varcano la soglia del suo negozio a cadenze regolari di mezz'ora: c'è lo studente che vuole la cresta alta e il pensionato che chiede una spuntatina, il modaiolo che necessita di una sfoltita al pizzetto e chi prende appuntamento con la scusa dei capelli in disordine ma in realtà ha bisogno semplicemente di scambiare due parole.

Per tutti, oltre a shampoo e lozione, c'è anche l'offerta di un buon caffè o di una gelèe alla frutta. Le pareti sono tappezzate di fotografie che raccontano di una grande passione amaranto. Non a caso, dai tempi di Angelillo in poi, la Rita ha pettinato e spazzolato dirigenti, allenatori, calciatori. Una tradizione che si rinnova ogni anno, come dimostrano gli appuntamenti settimanali con Cutolo e Foglia, Castiglia e Settembrini, Gucci e Trombini, Lazzarini e Damiani.

Un tempo il negozio si chiamava "Aldo & Remigio" e via Crispi, secondo qualcuno con la memoria lunga, era ancora percorribile in doppio senso dalle automobili. La città è cambiata, la vita anche. Aldo non c'è più e la sua immagine sorridente campeggia appesa al muro, vicina fisicamente e moralmente. Remigio si è ritirato, mentre la barbiera potrebbe organizzare un bel party, salutare e andarsene in pensione a godersi giorni di libertà, non solo il lunedì. 

"Finché c'è la salute vado avanti" dice invece lei, che non si sa se sia più innamorata del suo Pasquale (oggi non solo marito ma anche custode inappuntabile dell'agenda), della sua professione o dei suoi clienti, diventati una grande famiglia allargata. Non l'hanno fermata i periodi difficili, la crisi economica e il covid, figuriamoci se la ferma l'età. Anzi, stasera offrirà aperitivo e pasticcini a chi avrà piacere di farle visita. Tra un brindisi e un cin cin c'è caso pure che ci scappi un'aggiustata alle basette.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da 45 anni pettina e sforbicia gli aretini. La città cambia, la barbiera Rita no

ArezzoNotizie è in caricamento