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374mln di euro nel gioco d'azzardo nell'Aretino. L'allarme lanciato dal sindaco di Pergine

“Con 1.459 euro di spesa procapite annua, comprensiva di popolazione minorenne, l’Italia è il primo mercato del gioco d’azzardo in Europa e il terzo mercato nel mondo. Un giro d”affari di 96 miliardi, cui si aggiungono quelli ricavati illegalmente...

“Con 1.459 euro di spesa procapite annua, comprensiva di popolazione minorenne, l’Italia è il primo mercato del gioco d’azzardo in Europa e il terzo mercato nel mondo. Un giro d”affari di 96 miliardi, cui si aggiungono quelli ricavati illegalmente delle mafie. Più del 5% del Pil, praticamente la terza impresa del Paese, fiorente e in crescita, che non risente della crisi ma che anzi, su di essa prospera. Un dato che si presenta allarmante anche nella Provincia da Arezzo dove, a seguito di una elaborazione dei dati di raccolta del gioco totale 2016 (fonte AAMS) apprendo che il totale aretino è stato di circa 374 milioni di euro e che in alcuni Comuni viene addirittura superata la spesa procapite nazionale. Si tratta ad esempio di Arezzo, Capolona, Castiglion Fiorentino, Civitella in Val Di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, San Giovanni Valdarno, Sansepolcro."

La spesa pro capite

A lanciare l'allarme è Simona Neri sindaco di Pergine Valdarno:

L’esperienza del tavolo ludopatie di Anci Toscana nasce dalla necessità di tutelare le fasce più deboli della cittadinanza da un disagio che diventa sempre più percettibile e trasversale e di fare la nostra parte, come Enti Locali, inserendosi nella grande rete territoriale che coinvolge l’azienda sanitaria, le forze dell’ordine, le categorie economiche ed un mondo dell’associazionismo attento e sensibile. In Toscana è attualmente vigente la L.R. 57/2013 che sul tema lascia spazio agli enti locali per l’individuazione di ulteriori luoghi sensibili (oltre alle scuole, luoghi di culto, centri sportivi..). Anci ha quindi distribuito una bozza di regolamento comunale sul gioco lecito che aggiunge ai citati spazi anche i parchi pubblici, i locali di proprietà comunale e delle società partecipate, stazioni ferroviarie o terminal di autobus, sportelli bancari e “compro‐oro” invitando ad aggiungerne altri, opportunamente motivati, ma che rappresentino specifici spazi aggregativi locali. Allo stesso modo Anci ha proposto la modifica della suddetta L.R. 57/2013 introducendo l’obbligo di formazione obbligatoria per gli esercenti, già prevista da alcuni ordinamenti regionali italiani, si ritiene infatti che il personale operante nel settore debba trovasi preparato nel riconoscere l’insorgere la patologia,gli strumenti socio‐sanitari da attivare, e nel trattare situazioni di particolare pericolosità dovute anche ad altre forme di tossico‐dipendenza che il giocatore può manifestare.”

I dati comune per comune:

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