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Il 25 aprile di Sansepolcro e il pensiero del Pd rivolto a Gabriele Grande

Il Comune di Sansepolcro ha reso noto il programma delle celebrazioni in vista della festa della Liberazione di domani. Programma: ore 11,00 raduno del corteo presso Palazzo delle Laudi ore 11,30 celebrazioni presso il Monumento del Parco...

Il Comune di Sansepolcro ha reso noto il programma delle celebrazioni in vista della festa della Liberazione di domani.

Programma:

ore 11,00 raduno del corteo presso Palazzo delle Laudi

ore 11,30 celebrazioni presso il Monumento del Parco XXV Aprile, deposizione di una corona d’alloro, consegna riconoscimenti da parte dell'Anpi di Sansepolcro ai partigiani ed ex combattenti

ore 12,00 Intervento della Banda “Filarmonica dei Perseveranti”

La nota del Pd biturgense sulla festa e il pensiere a Gabriele Grande

La "Festa della Liberazione" ricorda la fine del periodo nazi-fascista, la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e la vittoria dei Partigiani che organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia. Proprio il 25 aprile 1945 le truppe Partigiane, con l'aiuto e l'appoggio degli Alleati americani e inglesi, entrarono vittoriosi nelle principali città del nord Italia liberandole e gettando le basi per la nostra Costituzione.

I Partigiani erano uomini e donne di diverse idee politiche, di diverse classi sociali, ma che avevano deciso di impegnarsi in prima persona,rischiando la propria vita, per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione.

Nella Resistenza la lotta armata si coniugò con la resistenza non armata, nelle sue mille forme e manifestazioni, perché – per la prima volta nella storia – si trovarono a reagire alla dittatura fascista e poi all’occupazione tedesca, persone diverse che agirono con un insieme di atti e di comportamenti diretti a contrastare la prepotenza fascista, a liberare il Paese dalla dittatura e dall’occupazione tedesca. Scioperi, giornali clandestini, sabotaggi, provocazioni, incursioni armate. Furono tante e diversificate le azioni della Resistenza a testimoniarci ancora oggi come questi uomini e queste donne non rimasero indifferenti, non accettarono passivamente il giogo della dittatura, ma presero in mano con coraggio la propria vita, vinsero la rassegnazione e scrissero il proprio e il nostro futuro democratico. Ancora oggi, di fronte alle ingiustizie, alle atrocità della guerra, sentiamo l’urgenza di non rassegnarci e guardiamo con fiducia e speranza all’esempio di Gabriele Grande, un giovane giornalista, da poche ore liberato, che si è trovato in carcere perché voleva raccontarci la storia dei tanti profughi costretti a lasciare la Siria e a vivere in condizioni disumane pur di sopravvivere. Quei profughi che troppo spesso fingiamo di non vedere, ma che resistono in nome della libertà.
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