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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lfi, Seri: "Più treni per gli studenti e nuova tratta per Firenze". La geografia del nuovo consiglio

Quattro treni in più, due acquistati e due in affitto. Una nuova tratta: da Arezzo a Firenze Santa Maria Novella e ritorno. Ecco il futuro di Lfi (La ferroviaria italiana), partecipata tra comuni della provincia di Arezzo e della Valdichiana...

Quattro treni in più, due acquistati e due in affitto. Una nuova tratta: da Arezzo a Firenze Santa Maria Novella e ritorno. Ecco il futuro di Lfi (La ferroviaria italiana), partecipata tra comuni della provincia di Arezzo e della Valdichiana senese, che ieri ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione. Il presidente, però, resta: anche nel triennio 2017-2020 il “capotreno” sarà Maurizio Seri.

In parte rinnovato il Cda, restano Giancarlo Pagliai, in quota Valdichiana senese (che diventa vice presidente dopo l'addio di Pamela Fatighenti), Massimo Zoi, esponente di Busitalia, Gianni Bechelli (Firenze) in quota Ratp e Massimo Macconi per il Casentino; le new entry sono Luca Ricci per il Comune di Arezzo ed Elena Rosignoli per la Valdichiana senese.

Dal 2014 l'azienda è stata coinvolta in un grande processo di trasformazione – spiega Seri - c'è stata l'eliminazione della catena di controllo, che ha permesso di ridurre i costi. La società Rft, che gestiva la rete, è stata incorporata e abbiamo messo in liquidazione le società “Trasporti casentinesi” del Casentino e “Primo Scalo” di Arezzo, quest'ultima faceva parte della logistica. Il gruppo adesso conta 110 dipendenti.

Resta Tft, l'azienda che si occupa del trasporto ed è controllata al 100% da Lfi. “Per legge deve esserci divisione tra azienda che gestisce l'infrastruttura e quella che gestisce il trasporto. Ma non ha costi aggiuntivi”, precisa Seri.

Lfi è una società pubblica al 60%, l'11% delle azioni è di proprietà dell'azienda e il 29% è nelle mani private. Tra gli enti pubblici, con oltre l'8%, il maggior azionista è il comune di Arezzo. Tra i privati, il maggior numero di quote è invece di Ratp (11,7%). Sì, proprio il colosso francese proprietario di Autolinee Toscane che contende al consorzio Mobit (quello di Tiemme) l'appalto per il trasporto pubblico in Toscana.

I dipendenti della società fanno parte del personale viaggiante ma si occupano anche di far manutenzione a infrastrutture e beni mobili. Le tratte finora coperte sono quelle che vanno dall'alto Casentino ad Arezzo e da Sinalunga ad Arezzo. Ma in futuro qualcosa cambierà.

Con l'acquisto di 2 treni Jazz – spiega Seri – per un investimento da 7 milioni, apriremo un servizio su Firenze: Arezzo-Santa Maria Novella con partenza alle 8,15 e Santa Maria Novella-Arezzo alle 12.40, che poi proseguirebbe verso il Casentino. I nuovi treni Jazz hanno cinque casse con 280 posti a sedere. Sono attrezzati anche per il trasporto bici. Oltre a questi, prenderemo in affitto due treni ALe 801. Uno per la Valdichiana e uno per il Casentino. Sono rivolti soprattutto agli studenti, la mattina.

E ieri è stato approvato anche il bilancio. Lfi ha chiuso il 2016 con un fatturato di 17 milioni di euro, in aumento rispetto all'anno scorso (15,5 milioni). L'utile, senza contabilizzare quello derivato da Tiemme, stimato in 150mila euro, è di 890mila euro. In aumento rispetto allo scorso anno, quando fu di 1 milione (utile di Tiemme da 150mila euro compreso). I passeggeri trasportati nel 2016 sono stati 1,31 milioni, 27mila in più (+2%) rispetto al 2015. @MattiaCialini

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